Spinta decisa verso l'elettrico e Maserati come punta di diamante dei marchi lusso di tutto il gruppo Stellantis. Del piano industriale al 2030 presentato da Amsterdam dalla casa automobilistica, sono questi i due punti che più possono interessare il futuro di Mirafiori e indirettamente la filiera della componentistica piemontese, che conta ancora quasi 60mila addetti.
IL PIANO - Con la produzione della 500 elettrica e dei modelli elettrificati di Maserati, il polo potrebbe diventare un asse strategico per il gruppo, che punta entro il 2030 a raddoppiare i ricavi a 300 miliardi di euro. Entro quella data saranno lanciati 100 nuovi modelli, dei quali in Europa oltre 60 completamente elettrici.
LA REAZIONE DEI SINDACATI - I sindacati ora però chiedono risposte concrete sugli impianti italia e di capire come questi numeri si declineranno nei territori in termini di modelli e investimenti. Un primo confronto ci sarà già il 10 marzo a Roma con il gruppo in sede ministeriale.
"Non è un piano industriale - il commento del segretario generale della Cgil Piemonte Giorgio Airaudo -. Tavares venga in Italia e chiarisca al governo italiano e alle regioni che ospitano stabilimenti cosa quanto e con quanti occupati si produrrà in Italia. Gli incentivi delle tasse degli italiani non possono essere usati per produrre lavoro fuori Italia e cassa integrazione in Italia".
IL FUTURO IN ITALIA - Tavares è già stato chiaro sul futuro della produzione italiana ed europea: "Dipenderà - ha detto - da che dimensioni avrà il mercato dell'auto, che in Europa dipende dalle costrizioni nell'uso dell'auto. Quindi la domanda - ha concluso - è da porre ai politici".
Da valutare l'impatto che potranno avere sulle vendite i nuovi incentivi decisi dal Governo - 800 milioni nel 2020 - per l'acquisto di auto meno inquinanti.