Trent'anni di reclusione. Una sentenza che ora, con il pronunciamento della prima sezione della Corte di Cassazione, diventa definitiva. L'11 giugno del 2017 a uccidere Erika Preti di Pralungo in una villetta di San Teodoro, in Sardegna, fu Dimitri Fricano, 34enne di Biella.
I giudici hanno ritenuto dunque valido integralmente il verdetto della Corte d'Appello di Sassari, riconoscendo anche le aggravanti contestate della crudeltà, dei motivi abbietti e la simulazione del reato per aver provato a inscenare una fallita rapina in casa.
Confermata anche la provvisionale di 50mila euro ciascuno per i genitori di Erika e il pagamento delle spese di giudizio da parte di Fricano. I difensori dell'uomo, Alessandra Guarini e Roberto Onida, puntavano a una riduzione della pena chiedendo l'esclusione delle aggravanti per la quale adducevano la seminfermità mentale dell'imputato.
L'avvocato di parte civile Lorenzo Soro aveva invece sollecitato la conferma della pena per Fricano, detenuto ora nel carcere di Ivrea.