PNRR e aerospazio

Colao a Torino: "Aziende aerospazio troppo piccole, dobbiamo aiutarle a crescere"

Il ministro dell'Innovazione è nel capoluogo per il tour nazionale "Italiadomani", organizzato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri per illustrare i contenuti e le opportunità del Pnrr

Colao a Torino: "Aziende aerospazio troppo piccole, dobbiamo aiutarle a crescere"
Tgr Piemonte
Vittorio Colao

Tappa a Torino del ministro dell'Innovazione Vittorio Colao, per il tour nazionale 'Italiadomani', organizzato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri per illustrare i contenuti e le opportunità del Pnrr. Nel pomeriggio il ministro è stato accompagnato da presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e dal sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, in visita alla realtà aerospaziali del territorio. "Il problema dello Spazio italiano - ha detto Colao - è che, al di là di alcune realtà grandi, le altre sono tutte piccole. Dobbiamo aiutarle a crescere e farle diventare realtà internazionali". 

"Sono contento - ha aggiunto - per oggi pomeriggio e mi sento un po' in colpa perché è tempo che seguo lo Spazio e non ero ancora venuto a fare un giro qua. Penso che per Torino sia una grande opportunità c'è la ricerca, l'università, ci sono imprenditori capaci. Dobbiamo solo aiutarli a crescere".

Colao ha parlato poi del piano per la connettività. "Il nostro piano - ha detto parlando alla Nuvola Lavazza - prevede una copertura dell'Italia anche nell'area fallimento di mercato che a fine 2026 dovrebbe portarci ad avere coperto l'intero Paese o forse il 99 percento, che rispetto ai numeri attuali ci porrebbe al migliore livello in Europa". 

"È chiaro - ha aggiunto - che altri Paesi che sono al 96% e hanno visto il piano italiano stanno dicendo di andare avanti e questo va bene perché è una concorrenza sana tra i Paesi. In realtà, non è un concorrenza ma è cercare tutti di non lasciare indietro nessuno". 

L'Italia comunque, ha sottolineato, sulla digitalizzazione non è indietro: "Su un miliardo e quattro di bandi pubblici sul Pnrr, seicento milioni hanno già avuto risposta dai Comuni. Questo è un grande segnale positivo: sulla digitalizzazione non siamo indietro. Quando gli altri paesi europei sentono che abbiamo già 30 milioni di persone con una identità digitale, cominciano a chiederci come abbiamo fatto".