Al centro un ristorante di Alpignano

Estorsione con metodo mafioso, due arresti

Le attività della locale di 'ndrangheta di San Mauro: in carcere un pluripregiudicato e un incensurato. Imponevano un clima di omertà e intimidazione.

Estorsione con metodo mafioso, due arresti
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Il ristorante Lettera 22 di Alpignano

Una storia piccola, ma solo in apparenza. Dietro il mondo grande delle infiltrazioni mafiose. La storia di un ristorante di Alpignano: il Lettera 22. Proprietà di una fondazione che nel 2018 scopre, grazie alle attività della magistratura, i legami tra i gestori e l'ndrangheta. Locale chiuso, la restituzione del bene, il tentativo di cercare nuovi gestori. Tutto inutile. Perché con le buone o le cattive, quel ristorante deve rimanere a disposizione dell'organizzazione. Nella fattispecie del boss Giuseppe Ursino, accusato adesso di tentata estorsione. 

Condotta, secondo la direzione distrettuale antimafia, direttamente dal carcere Lo Russo e Cotugno dove e è detenuto. Ursino faceva arrivare i suoi messaggi intimidatori attraverso un complice, anche lui arrestato dai carabinieri, sia ai proprietari del locale che ai potenziali gestori. C'è anche una lettera in cui secondo gli inquirenti, le minacce assumono toni suadenti: mi auguro che tua moglie e i tuoi figli stiano bene. Salutali per me. Poi, la richiesta di dividere eventuali utili. Con l'idea di riprendere il lavoro una volta uscito dal carcere. Non sarà così. Rimane il contesto in cui è maturata questa storia: gli inquirenti non usano giri di parole: intimidazione, assoggettamento, omertà.

Servizio di Matteo Spicuglia, montaggio di Giada Pigureddu