"Un suicidio evitabile"

Familiari di un suicida denunciano l'ospedale

Il giovane, in cura al Sert, era stato ricoverato in Pronto soccorso per overdose di farmaci. Poi si era allontanato per uccidersi.

Familiari di un suicida denunciano l'ospedale
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Ospedale di Ciriè

La famiglia di un giovane suicida dopo essersi allontanato dal pronto soccorso, ha denunciato l'ospedale ritenendo che il personale medico, non avvertendo i
parenti, non ha impedito la tragica fine. La vicende riguarda un 23enne in cura presso il Sert per problemi psicologici, che nell'aprile dello scorso anno, dopo aver assunto un cocktail di farmaci, inviò un sms a un amico dicendo che voleva togliersi la vita. Così la sorella e il padre del ragazzo, che faceva uso di sostanze ed aveva già manifestato intenzioni suicide, lo accompagnarono al pronto soccorso dell'ospedale di Cirié (Torino), spiegando al personale medico la situazione. Il ragazzo venne preso in carico al triage e la famiglia invitata a tornare a casa. Ma il giovane si allontanò poi dall'ospedale e venne ritrovato morto dagli agenti della polizia municipale in 'Zona Villaggio', dove si era impiccato. Nei giorni scorsi i familiari hanno presentato alla Procura di Cirié una querela in cui accusano l'ospedale di non averli avvisati quando il 23enne aveva lasciato il nosocomio. Un suicidio, dicono, che si poteva evitare. "Una vicenda tragica e molto delicata - racconta l'avvocato Riccardo Magarelli legaledella famiglia insieme a Maurizio Marangon dello Studio Legale Follaw di Torino, - Auspichiamo che si faccia luce sulle responsabilità dei soggetti coinvolti affinché non capitino più simili tragedie annunciate e vengano rispettati pedissequamente i protocolli previsti, anche se in questo caso sarebbe stato sufficiente il mero buon senso".