Mazzette e favori per ottenere più rapidamente permessi di soggiorno o protezione umanitaria. Nove arresti a Torino. Tra loro anche due poliziotti e un mediatore culturale dell'Ufficio Immigrazione della Questura del capoluogo.
Nove persone, dunque, tra i quali alcuni operatori dell'ufficio immigrazione della Questura di Torino, sono state sottoposte alla misura della custodia cautelare in carcere perché accusate di anomalie nel rilascio o rinnovo dei permessi di soggiorno per stranieri. Tra gli indagati figurano anche due appartenenti alla polizia di Stato e un mediatore culturale.
L'accusa nei loro confronti è di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio. Si sarebbero fatti pagare per accelerare le pratiche per ottenere il documento.
L'indagine è coordinata dalla procura di Torino e condotta dalla Squadra mobile cittadina. Secondo l'ipotesi dell'accusa, “gravi indizi di colpevolezza” proverebbero “l'esistenza di un'associazione per delinquere composta da cittadini italiani e stranieri”, come si legge nel comunicato stampa diffuso dalla Questura.
“Le indagini - prosegue il comunicato - sono state rivolte a fare piena luce su alcune anomalie relative alla trattazione di pratiche di rilascio o rinnovo di permessi di soggiorno”.
Servizio di Maria Valeria Vendemmia