Servizio di Massimo Lanari, montaggio di Flavia La Gona. Interviste ai Campioni del mondo 1982 Antonio Cabrini, Giuseppe Dossena, Franco Selvaggi e Marco Tardelli; e Federica Cappelletti, moglie di Paolo Rossi.
Sei su undici, oltre la metà. C'era tanta Juventus - ma pure un pizzico di Toro, a partire dal condottiero Enzo Bearzot - in quell'Italia che quarant'anni fa esatti alzò al cielo di Madrid la Coppa del Mondo. Era l'11 luglio e in pochi, pochissimi all'inizio di quell'avventura avrebbero scommesso qualcosa su Bearzot e i suoi.
Un Mondiale iniziato tra le polemiche. E un primo turno tutto fuorché esaltante. Zeppo di polemiche che addirittura portarono gli azzurri a trincerarsi dietro al silenzio stampa. Poi qualcosa cambia. Data per spacciata, la Nazionale cambia faccia fino a far innamorare di sè tutto il Paese. Fino a entrare nella Storia. Argentina, 2-1; Brasile, 3-2; Polonia, 2-0. Fino a quella finalissima, sotto gli occhi del presidente della Repubblica, Sandro Pertini. Paolo Rossi, Marco Tardelli col suo urlo immortale, Spillo Altobelli. Un giovanissimo Beppe Bergomi passa la palla all'arbitro, triplice fischio. E la voce di Nando Martellini: “Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo”. Tre volte perché era la terza volta dopo le due Rimet del 1934 e del 1938.
REWIND - Quell'attesa al Comunale coi Rolling Stones
Da TGR Piemonte dell'11/7/1982, di Santo Della Volpe
REWIND - Triplice fischio, e a Torino esplode la festa
Da Tgr Piemonte del 12/7/1982