Se nel 2021 la bolletta complessiva per l'energia del Comune di Torino era stata di 44 milioni di euro, al 31 luglio la spesa per il 2022 ha già superato i 41 milioni. Per la GTT, trasporto pubblico, le proiezioni al 2023 danno bollette triplicate per i mezzi ad alimentazione elettrico e quintuplicate per il metano rispetto al 2021.
Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, chiamato a intervenire in aula dal gruppo del Partito democratico, fornisce ai consiglieri i numeri della crisi energetica e le nuove contromisure. Fra queste, un piano da 110 milioni di euro a carico della partecipata Iren per rendere più efficienti gli edifici di pertinenza comunale e ottenere un risparmio del 33%. Ma "a questi ritmi, senza una forte coesione territoriale e un rapporto costruttivo con il governo, difficilmente potremo fare da soli", afferma il primo cittadino. E nell'immediato “è necessario trovare un compromesso fra le esigenze di risparmio e la necessità di mandare avanti la città”.
In contemporanea con il Consiglio comunale, a Porta Palazzo il convegno internazionale promosso dalla Regione proprio sull'autonomia energetica. Qui lo sguardo è al medio e lungo periodo, all'investimento nelle rinnovabili. Nel breve periodo, sottolinea l'assessore regionale Matteo Marnati, è fondamentale l'intervento di Governo e Unione europea. Mai sui loro fondi si basano anche i progetti futuri della Regione Piemonte.
Intanto in mattinata nuova manifestazione contro il caro bollette promossa dal sindacato Usb: la richiesta è di utilizzare gli extraprofitti delle aziende energetiche per calmierare i prezzi e saldare le morosità.