Il Piemonte nel governo di Giorgia Meloni. Mai così tanti Ministri subalpini

Il giuramento di fronte al Capo dello Stato Sergio Mattarella. Sono Guido Crosetto, Daniela Santanchè, Gilberto Pichetto Fratin e Paolo Zangrillo. Originario di Milano ma insegna all'università di Torino, Giuseppe Valditara

Il nome di maggior peso è quello di Guido Crosetto, Ministro della Difesa. Imprenditore, classe 1963, è tra i fondatori di Fratelli d'Italia. E' nato a Cuneo da una famiglia di industriali piemontesi nel settore metalmeccanico, la Agrimec, oggi Crosetto srl, che produce dal 1937 rimorchi per l'agricoltura, ma in anni recenti ha espanso la propria attività ai settori immobiliari e turistici. La doppia stretta di mano con la premier incaricata Giorgia Meloni nel momento del giuramento è il sigillo di un reciproco rapporto di fiducia e appoggio fin dalla prima ora tra il gigante di Marene e la leader di Fratelli di Italia

All'Ambiente e Sicurezza energetica, ha giurato Gilberto Pichetto Fratin, nato a Veglio nel 1954, laureato in Economia e Commercio, commercialista, ha insegnato Tecnica bancaria e commerciale e Ragioneria negli istituti tecnici. Con il governo  Draghi, era stato nominato  viceministro al ministero dello Sviluppo economico del governo Draghi. 

Al Turismo, Daniela Santanchè, Senatrice di Fratelli d’Italia e imprenditrice, nata a Cuneo nel 1971, dopo gli studi liceali si trasferisce a Torino per iscriversi all’università, dove si laurea nel 1983 in Scienze Politiche, prima in Forza Italia, dal 2017 passa  a Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni.

Alla Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, senatore e coordinatore regionale di Forza Italia in Piemone ma nato a Genova. Fratello del medico di Berlusconi, è stato manager di grandi aziewnde come Magneti Marelli,  Fiat e Iveco.

Fa parte della squadra dei 24 ministri di Giorgia Meloni anche Giuseppe Valditara, nato a Milano, ex senatore di An, leghista, docente di Diritto Romano all'Università di Torino, ha giurato per il ministero di Istruzione e Merito.

Sono cinque dunque i piemontesi che faranno parte del nuovo esecutivo. A loro le istituzioni locali affideranno l'agenda delle richieste di massima urgenza per il territorio. E non è tardato il commento del Presidente della Regione, il forzista Alberto Cirio: “Avevo chiesto un governo che 'parlasse Piemontese' e cosi' e' stato: avere nell'esecutivo quattro voci che arrivano dalla nostra regione, piu' una d'adozione, ci rende piu' forti e anche orgogliosi, perche' sono persone di valore portatrici di un 'modello Piemonte'”.

Un augurio di buon lavoro arriva anche dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo. "Speriamo - scrive sui social - di poter lavorare insieme con spirito collaborativo", così com'è stato con il governo Draghi.

Il servizio di Manuela Gatti

montaggio Andrea Volpe