L'incontro in Regione

Il ritorno a Torino dei medici cubani due anni dopo l'emergenza Covid

Giornata di incontri per l'equipe che ha lavorato alle Ogr. Commosso il dottor Julio Guerra Izquierdo: "toccante rivedere i colleghi italiani".

Il ritorno a Torino dei medici cubani due anni dopo l'emergenza Covid
Ansa
Il saluto tra il presidente Cirio ed i medici cubani arrivati a Torino

A due anni dalla crisi Covid, sono tornati a Torino alcuni medici della Brigata cubana “Henry Reeve”. Ad accoglierli il Presidente della Regione, Alberto Cirio: "Esprimiamo tutta la nostra gratitudine alle brigate che hanno operato qui a Torino e in Lombardia - ha detto Cirio - quella di oggi è la giornata del grazie. L'abbiamo fatto quando questi medici sono arrivati all'aeroporto e quando sono ripartiti per Cuba ma, allora, era un grazie con le ferite del Covid ancora aperte. Oggi è il grazie di chi non dimentica quello che queste persone hanno fatto per noi". 

Commosso il dottor Julio Guerra Izquierdo, capo della brigata medica che ha lavorato nel Covid Hospital delle Ogr di Torino, "dove un tempo si riparavano i treni e noi medici abbiamo curato le persone. E' stato toccante poter tornare qui e rivedere i colleghi italiani. Abbiamo fatto qualcosa di unico insieme e speriamo che questa collaborazione possa durare a lungo". 

Michele Curto, presidente dell'Agenzia per l'Interscambio Culturale ed Economico con Cuba, ha sottolineato che il rapporto nato durante il Covid è andato oltre la semplice collaborazione solidale: a dimostrarlo, la donazione del Piemonte a Cuba di respiratori e ossigeno che l'embargo stava bloccando nonostante l'emergenza sanitaria. "Abbiamo inaugurato un modello vincente - ha ribadito Sergio Livigni dell'Asl Città di Torino - l'emergenza ci ha permesso di conoscere il valore delle persone, al di là della professione comune". 

I medici sono poi stati ricevuti a Palazzo Civico. Il dottor Izquierdo qui ha aggiunto: "Quello che mi è rimasto impresso è l'accoglienza e il calore che abbiamo ricevuto e la grande soddisfazione di aver curato molte persone. E oggi con grande soddisfazione vedo due Torino diverse, quella di quei giorni, vuota e chiusa in casa, con tante persone spaventate di ammalarsi e morire, e ora una città viva, con tante persone in strada e soprattutto senza la paura sui volto". 

"Senza il loro aiuto curare e aiutare le persone sarebbe stato più difficile" ha detto la presidente del Consiglio comunale, Maria Grazia Grippo, mentre la vicesindaca Michela Favaro ha sottolineato come "questa sia la storia di come nei momenti di crisi possono nascere cose positive e che le amicizie che nascono nei momenti drammatici sono quelle che durano di più nei momenti felici".

Servizio di Gian Piero Amandola