Il lutto

Addio al re degli spumanti, è morto a 90 anni Vittorio Vallarino Gancia

Nel 1975 il sequestro a opera delle Brigate Rosse e la drammatica liberazione, un caso riaperto solo poche settimane fa dalla magistratura milanese

Un altro lutto colpisce il mondo dell'imprenditoria piemontese. A pochi giorni dalla scomparsa di Amilcare Merlo, la morte di Vittorio Vallarino Gancia. Il re degli spumanti si è spento all'età di 90 anni. 

Imprenditore illuminato, erede di quel Carlo Gancia che a metà Ottocento di fatto inventò lo spumante italiano, Vittorio Vallarino Gancia ha guidato l'azienda Fratelli Gancia di Canelli (Asti) fino al 1996, quando passò il testimone per diventarne presidente onorario.

Il sequestro lampo - Cavaliere del lavoro e a lungo presidente dell'Unione italiana Vini, nel 1975 fu protagonista di un drammatico sequestro a opera delle Brigate Rosse. Lo scopo, una prima volta per l'organizzazione terroristica, estorsione: un miliardo di lire. 

Era il 5 giugno quando un commando delle Brigate Rosse lo prelevò sulla strada tra la sua Canelli e Acqui Terme, non distante da casa. Il giorno successivo, dopo un conflitto a fuoco con i carabinieri, la liberazione alla cascina Spiotta di Melazzo.

Durante lo scontro tra brigatisti e militari dell'Arma, persero la vita un carabiniere, Giovanni D'Alfonso, e Mara Cagol, la brigatista fra i componenti del nucleo storico dell'organizzazione terroristica, moglie di Renato Curcio.

Proprio nei giorni scorsi la riapertura del caso, con i magistrati milanesi che hanno sentito alcuni ex brigatisti

 

Servizio di Gian Piero Amandola

Interviste a Claudio Berruti, dipedente Gancia; Marco Gabusi, assessore Regione Piemonte, Paola Lanzavecchia, sindaco Canelli