Chat di Telegram

Chat filonazista e pedopornografica: tra gli arrestati un cuneese ventunenne

Blitz in varie città di Polizia e Dda di Genova. Anche un minorenne torinese tra i perquisiti. Inneggiavano all'eversione e invitavano all'azione

Chat filonazista e pedopornografica: tra gli arrestati un cuneese ventunenne
dal web
Polizia arresta un 29enne a Torino

Sono un cuneese di 21 anni residente in provincia di Salerno e due coetanei genovesi i tre giovani arrestati nell'ambito dell'operazione 'Blocco Est Europa' della polizia, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova, con l'accusa di far parte di un gruppo Telegram che incitava alla discriminazione razziale etnica e religiosa, all'apologia di stragi e alla diffusione di materiale pedopornografico. Sono stati anche perquisiti tre minorenni residenti a Torino, Lanciano (CH) e Sanremo (IM) in esecuzione di decreti emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Genova. Il  procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari. Le attività odierne sono state condotte con il supporto delle Digos di Torino, Salerno, Chieti, Imperia, del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Piemonte e delle le Sezioni Operative per la  Sicurezza Cibernetica di Chieti, Salerno ed Imperia.

I giovani destinatari delle misure, in questa fase processuale e in  attesa del processo, sono stati ritenuti dal giudice per le indagini preliminari del capoluogo ligure gravemente indiziati, in primo luogo, di aver fatto parte di un gruppo Telegram avente tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici e religiosi (ai due ragazzi genovesi viene tra l'altro ascritto il ruolo di ''promozione e direzione'' di tale gruppo); viene anche contestata l'apologia della Shoah. Tra le accuse contestate, a vario titolo, c'è anche quella di aver fatto apologia, attraverso il web, di gravi delitti (omicidi e stragi) anche di tipo terroristico, di aver istigato la violenza sessuale in danno di minori e di aver diffuso, sempre attraverso i canali social, materiale pedopornografico.

La successiva attività di approfondita ricerca e analisi dei contenuti, ha consentito di rintracciare materiale multimediale. In particolare, i giovani, di età compresa tra i 14 e i 21 anni, scambiavano sulla piattaforma multimediale file video e immagini pedopornografiche, di coprofagia, di necrofilia, di decapitazioni, torture ed esecuzioni provenienti dagli ambienti jihadisti, mutilazioni e automutilazioni, violenze xenofobe, razziste e omofobe accompagnati da commenti di approvazione ed esaltazione e intrisi della retorica tipica della ideologia suprematista.

Le loro conversazioni, basate sull'odio antisemita e nei confronti delle persone di colore, palesano simpatie per Hitler e il nazismo oltre a atteggiamenti misogini da cui deriva divertimento per la visione di video di donne, perlopiù minorenni, che si suicidano o che vengono violentate o uccise. E' altresì emersa l'esaltazione, nelle chat, nei confronti degli school shooters, autori di massacri di massa nelle scuole elementari e medie, i cui video delle stragi vengono  condivisi nella chat e le gesta fatte oggetto di intenzioni emulative.

Alcuni dei giovani hanno inaugurato una vera e propria ''campagna di addestramento'' al tiro con armi ad aria compressa utilizzando come  ''bersaglio'' effigi di importanti cariche dello Stato in varie zone abbandonate della città di Genova nell'ottica della realizzazione di un ''progetto stragista'' di enormi dimensioni alle istituzioni democratiche.

Servizio di Riccardo Tivegna.