Una partita per guardare il tetto del mondo. Ma anche al fondo delle proprie identità. Quelle in comune tra Francia e Marocco, unite e divise dalla Storia che pesa dentro un match. Quanto il rapporto tra un'ex potenza coloniale e il suo protettorato, sino al 1956.
Vista da Torino, Francia-Marocco è vicina a Parigi per geografia e non solo. A Rabat per una comunità marocchina ormai radicata, che ha reso la Mole un epicentro di gioia lungo questo mondiale. Con le polemiche sull'ordine pubblico, con Parigi blindata, con il senso del riscatto che qualcuno, Oltralpe, ha definito sentimento di vendetta contro la Francia.
Implicazioni delicate di un match. Impenetrabili a commenti e domande anche le principali istituzioni culturali cittadine, dall'Alliance Francaise al Liceo Giono.
Proprio questo mondiale però, almeno nel tifo collettivo in alcuni quartieri di Torino, ha ribadito che il calcio sa ancora unire. E avvicinare senza paura.
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Servizio di Martino Villosio, montaggio di Benedetto Mallevadore
Interviste a Lilian, studente francese a Torino; Karim, giovane italo-marocchino; e Adrien, studente francese a torino