In un momento più che mai delicato per il mondo sanitario, fa rumore - anche se è solo agli albori - l'inchiesta della procura di Ivrea. Più di venti indagati, gli inquirenti sospettano tangenti, bandi e convenzioni truccati, appalti d'oro e nomine per meriti discutibili. Gli avvisi di garanzia sono arrivati a medici, dirigenti e imprenditori dopo le perquisizioni della Guardia di Finanza negli uffici dell'Asl To 4, da Chivasso a Ciriè, alle abitazioni di alcuni sospettati.
Turbativa d'asta, corruzione e rivelazioni di atti d'ufficio le ipotesi di reato a vario titolo che riguarderebbero soprattutto gli ultimi mesi di attività dell'azienda sanitaria locale e comunque non appalti relativi a forniture o prestazioni professionali legate al Covid.
"La scorsa settimana la Guardia di finanza è stata nei nostri uffici per acquisire documentazione, ci siamo messi completamente a disposizione," le parole dell'azienda affidate a un breve comunicato. La cautela in questa fase è d'obbligo ma i sospetti viaggiano su più binari investigativi. Un polverone sollevato da un cerchio progressivo di intercettazioni, anche legate ad altre indagini, che avrebbero portato gli inquirenti nell'ultimo anno a ingrandire il raggio dei controlli.