Tutto vero. Campioni del mondo. Si saranno risvegliati anche loro così, gli Argentini, dopo la vittoria del terzo titolo mondiale. Una comunità che a Torino è in continua crescita. In un Paese in cui l'inflazione al 92% rende difficile progettare il futuro, e in cui metà della popolazione ha origini italiane, tanti giovani scelgono di tornare nella terra degli avi. A cominciare dal Piemonte, che già a metà '800, di quella migrazione, fu pioniere. Soprattutto nella regione di Còrdoba.
Che finale per Di Maria
Ma è stato anche il mondiale di Angel Di Maria: pochi minuti nella Juve, origini italiane e un soprannome, "el Fideo", "lo Spaghetto": il ct Scaloni, origini ascolane, lo piazza a sorpresa a sinistra. Lui ripaga guadagnandosi un rigore e siglando il gol del raddoppio. Ma poi il ct finisce sulla graticola: al 64esimo cambia il Fideo. E l'Argentina ne prende due. Nei supplementari, entra Paredes nella battaglia finale. Esce invece un Rabiot in ombra. Nei pub del centro, la tensione è palpabile. Poi, l'esplosione. Lionel Messi. Famiglia di Recanati, come Giacomo Leopardi: è lui ad alzare la coppa. E' la poesia dei Mondiali. E' la poesia del calcio.