La decisione del tribunale di Verbania

Avanti per altri sei mesi con le indagini sull'incidente del Mottarone

Per la giudice si tratta di un "procedimento caratterizzato dalla presenza di molteplici parti indagate ed offese nonché da particolare complessità tecnica, giuridica e istruttoria"

Avanti per altri sei mesi con le indagini sull'incidente del Mottarone
Ansa
Tecnici al lavoro sui resti della cabina precipitata

Sì alla proroga delle indagini sulla tragedia del Mottarone per sei mesi. Lo ha deciso la giudice per le indagini preliminari di Verbania Annalisa Palomba, che ha rigettato l'opposizione all'allungamento dei tempi avanzata dai legali del direttore d'esercizio Enrico Perocchio, uno dei principali indagati per l'incidente nel quale persero la vita 14 persone. Favorevole alla proroga chiesta dalla procura era invece l'avvocato di un altro degli indagati, Gabriele Tadini. La giudice ha sottolineato che si tratta di un "procedimento caratterizzato dalla presenza di molteplici parti (indagate ed offese) nonché da particolare complessità tecnica, giuridica e istruttoria", serve insomma più tempo per approfondire una serie di elementi, a partire dalla questione dei controlli

Decisione che arriva a pochi giorni dalla sentenza del tribunale del riesame di Torino che ha disposto la sospensione dalla professione di un anno per il gestore dell'impianto Luigi Nerini e Perocchio. Nerini non solo sapeva che il capo servizio della funivia Gabriele Tadini non rispettava il regolamento ma era anche consapevole delle gravi inadempienze di Perocchio, si legge nelle carte. Era il 23 maggio 2021 quando la cabina numero 3 precipitò sul Mottarone. La Procura aveva impugnato il provvedimento del giudice che, dopo quattro giorni in carcere, non aveva convalidato l'arresto dei due indagati. Era così arrivata la prima decisione del Riesame a fine 2021: arresti ai domiciliari. Mai applicata perché i legali avevano fatto ricorso alla Cassazione che aveva annullato la sentenza e rimandato indietro il fascicolo. 

Il 18 dicembre si è concluso l'incidente probatorio, l'acquisizione cioè delle prove irripetibili alla luce della relazione dei periti che hanno accertato le cause dell'incidente: la rottura della fune traente e il freno di emergenza disattivato. Per il tribunale del riesame, le conseguenze di "spregiudicatezza e superficialità" in un'ottica "massimamente lucrativa".