La protesta contro il carcere duro

Ripetitore incendiato in collina, rivendicazione degli anarchici

Sul posto ritrovata una scritta. Manifestanti in piazza con un presidio di solidarietà al detenuto in sciopero della fame da più di cento giorni

Dei cavi elettrici incendiati. Un traliccio danneggiato. E una scritta che, a chi indaga, sembra già una rivendicazione.  L'allarme scatta di notte. A essere danneggiata è la Torre Bert di strada di Revigliasco, collina torinese. A fuoco parte del traliccio utilizzato dalle compagnie telefoniche ma anche per i segnali di servizio della polizia stradale.

Sul muretto la frase con una bomboletta spray viola: "Fuori Cospito dal 41 bis".

Scritte simili compaiano a Torino nel pomeriggio. Dove gli anarchici organizzano un presidio a piazza Carignano. Per poi spostarsi in un corteo che ha fermato il traffico in via Po, nel cuore della città.

Una "chiamata internazionale all'azione" della galassia anarchica che sta interessando tutta Italia, per ribadire la solidarietà ad Alfredo Cospito. Il 56enne torinese recluso nel carcere di Sassari che da circa 100 giorni sta conducendo uno sciopero della fame per protestare contro il regime del 41 bis.  L'uomo in una foto diffuso nelle ultime ore appare molto provato dalla protesta non violenta.

Per il garante nazionale dei detenuti  Cospito "deve essere trasferito con urgenza". Perché il carcere di Sassari non "ha una struttura in grado di garantire un immediato intervento sanitario". Intanto la protesta, fuori e dentro dal carcere, continua.