Azioni violente "non intimidiranno le istituzioni"

Palazzo Chigi: "Lo stato non scende a patti con chi minaccia"

Nota del Governo dopo gli attentati alle sedi diplomatiche di Atene, Barcellona e Berlino e l'incendio al traliccio sulla collina di Torino. Il 7 marzo la Cassazione deciderà sul carcere duro a Cospito

Palazzo Chigi: "Lo stato non scende a patti con chi minaccia"
Ansa
Anarhcici in piazza a Torino

"Gli attentati compiuti contro la nostra diplomazia ad Atene, Barcellona e Berlino, come pure quello di Torino, le violenze di piazza a Roma e Trento, i proiettili indirizzati al direttore del Tirreno e al procuratore generale Francesco Saluzzo, la molotov contro un commissariato di Polizia: azioni del genere non intimidiranno le istituzioni. Tanto meno se l'obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici. Lo Stato non scende a patti con chi minaccia". Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi

Intanto, bisognerà attendere fino al 7 marzo per sapere se ad Alfredo Cospito sarà revocato il 41 bis, regime di carcere duro, al quale si trova da maggio scorso. La Cassazione ha infatti anticipato l'udienza fissata in un primo momento al 20 aprile, accogliendo così la richiesta presentata dal legale dell'anarchico, l'avvocato Flavio Rossi Albertini.

Cospito è detenuto da oltre 10 anni nel carcere di Bancali, a Sassari, per aver gambizzato l'ad di Ansaldo nucleare Roberto Adinolfi ed è accusato di aver piazzato due ordigni a basso potenziale nei pressi della Scuola allievi carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, nella notte tra il 2 e il 3 giugno del 2006. L'esplosione dei due ordigni non causò vittime.