L'INDAGINE

Violenze nel carcere di Ivrea, chiusa l'inchiesta della procura generale di Torino: 28 indagati

La maggior parte degli episodi contestati riguarda il 2015 e il 2016, ma per il 2021 si ipotizza anche il reato di tortura. L'accusa: "Pestaggi e umiliazioni coperti con falsi verbali"

Violenze nel carcere di Ivrea, chiusa l'inchiesta della procura generale di Torino: 28 indagati
Tgr Piemonte
Carcere di Ivrea

Ventotto avvisi di conclusione indagini sono stati notificati nei giorni scorsi agli agenti di polizia penitenziaria e medici coinvolti nell'inchiesta sulle presunte violenze nel carcere di Ivrea condotta dalla procura generale di Torino.
Per i maltrattamenti nella struttura detentiva eporediese tra il 2015 e il 2016 si ipotizzano i reati di lesioni e falsi aggravati perché il reato di tortura a quell'epoca non era ancora previsto dal codice penale.


Nelle denunce delle vittime, dell'associazione Antigone e del Garante dei detenuti si parla di percosse e umiliazioni, perpetrate soprattutto nell'infermeria e nelle cosiddette celle lisce, oggetto di segnalazioni anche all'amministrazione penitenziaria e interpellanze parlamentari. Si parla anche di detenuti lasciati a lungo completamente nudi dopo proteste e tensioni e poi violenze mai denunciate. Episodi coperti a lungo dal silenzio e poi al centro di un'inchiesta travagliata.
La procura di Ivrea aveva in un primo tempo chiesto l'archiviazione, anche perché non c'erano immagini a testimoniare l'accaduto, il sistema di videosorveglianza del carcere era inattivo durante gli episodi. L'opposizione dell'associazione Antigone ha portato poi all'avocazione da parte della procura generale di Torino. 


Sono stati i sostituti procuratori generali, Giancarlo Avenati Bassi e Carlo Maria Pellicano, ad ampliare l'indagine, facendo emergere il presunto trattamento disumano da parte degli agenti della penitenziari, ma anche i verbali falsificati per ostacolare l'inchiesta con le ferite provocate dalle botte fatte passare per cadute accidentali. L'avvocato Celere Spaziante che difende molti degli indagati ribadisce la convinzione dell'assoluta correttezza dell'operato dei suoi assistiti.


Nel frattempo alcuni dei 28 indagati sono stati trasferiti in altre strutture e su questi episodi aleggia lo spettro della prescrizione, ma nell'atto notificato è contestato anche un episodio del 2021 dove si ipotizza la tortura. E lo stesso ha fatto la procura di Ivrea nella nuova inchiesta, con altri 45 indagati, tra cui oltre ad agenti e medici, ci sono anche funzionari e direttori del carcere. Un'inchiesta riguarda gli ultimi due anni, quando le violenze non si sarebbero fermate nonostante gli interventi della magistratura.