Malagò: "Sede fuori dall'Italia per le gare di bob, slittino e skeleton". Cesana non rientra in gara

Dopo la doccia fredda del ministro Abodi sul ripescaggio della pista di bob di Cesana, il presidente del Coni Malagò dice che il governo ha deciso di fare le gare all'estero

Malagò: "Sede fuori dall'Italia per le gare di bob, slittino e skeleton". Cesana non rientra in gara
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"Milano-Cortina 2026 dovrà individuare un'altra sede fuori dall'Italia" per le gare di bob, slittino e
skeleton previste inizialmente a Cortina. Lo ha annunciato il Presidente del Coni Giovanni Malagò nel corso della Sessione del CIO a Mumbai, in India. Sembra la pietra tombale sulla candidatura di Cesana. Già in precedenza il ministro Abodi aveva detto: "In una fase così delicata per la nostra economia e con una finanziaria che si preannuncia rigorosa, è impensabile che si mettano ulteriori risorse". La dichiarazione al quotidiano La Stampa è del ministro dello Sport, Andrea Abodi, sull'ipotesi di ripescare la pista di bob di Cesana (Torino) per le Olimpiadi invernali del 2026. Proprio mentre il Piemonte sta preparando il dossier. 

Il ministro spiega le criticità di far rientrare l'impianto piemontese nelle gare di Milano-Cortina. "Ha un problema innanzitutto di posizionamento della pista, che è stato uno degli elementi critici di insuccesso" sottolinea, aggiungendo che "ripristinarla costerebbe molto di più di quello che ci viene detto: le proiezioni dei dati sono datate 2013 e questo fa capire che i numeri sono ben diversi" e informa che "anche le valutazioni tecniche su quella pista non sono confortanti". La conclusione è che il governo ha "il dovere di valutare tutte le soluzioni, lo ha detto anche a Cirio.

"Avremmo voluto evitare il rischio di dover spostare le gare di bob in Austria o in Svizzera, ma a questo punto non possiamo più escluderlo".

Il Piemonte prepara un dossier

Dal Piemonte però sui conti si sta ancora lavorando e, pur certi che i sei milioni di spesa ipotizzati nel 2013 saranno da rivalutare con l'inflazione, non viene dato per scontato che si arrivi ai 50-60 che qualcuno ipotizza. Il dossier tecnico in preparazione da parte della Fondazione 20 Marzo (quella formata da Regione Piemonte, Comune di Torino e Città metropolitana per gestire il patrimonio e gli impianti di Torino 2006) dovrebbe essere al più tardi martedì sul tavolo del ministero.