Parte dal castello di Buriasco l'inchiesta di "Report" e "Il Fatto" su un quadro del '600 di Sgarbi

Domenica "Report" trasmetterà un servizio su un quadro del pittore seicentesco Rutilio Manetti, di proprietà di Sgarbi e uguale ad un dipinto trafugato a Buriasco, con la sola differenza di una candela. L'anticipazione su "Il Fatto quotidiano".

Parte dal castello di Buriasco l'inchiesta di "Report" e "Il Fatto" su un quadro del '600 di Sgarbi
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Il castello di Buriasco

Il giallo ruota attorno a un dipinto seicentesco: la cattura di San Pietro, del pittore caravaggista Rutilio Manetti, opera del valore di varie centinaia di migliaia di euro. Viene esposta nel 2021 a Lucca da Vittorio Sgarbi, che come curatore lo dichiara proveniente da Villa Maidalchina, una residenza nobiliare vicino a Viterbo di sua proprietà. L'opera appare uguale ad una cattura di San Pietro trafugata nel 2013 a Buriasco. Unica differenza: una candela in alto a sinistra, che non c'è nella foto dell'opera rubata conservata nella banca dati del Nucleo Tutela Beni Culturali.

La cattura di San Pietro, senza la candela, era appesa ad un muro del Castello di Buriasco, un tempo noto ristorante, e di proprietà della signora Margherita Buzio, che nel febbraio 2013 denuncia ai carabinieri di Vigone (TO) che ignoti si sono introdotti nel castello di sua proprietà e hanno ritagliato e asportato la tela di Manetti. La denunciante racconta anche che una persona di nome Paolo Bocedi, alcune settimane prima aveva chiesto di acquistare il dipinto. Paolo Bocedi è collaboratore e amico di Vittorio Sgarbi. I giornalisti di Report e de “Il Fatto quotidiano” rintracciano un restauratore di Brescia, Gianfranco Mingardi che ricorda di avere restaurato il quadro senza la famosa candela. Sgarbi, interpellato da Report, ribatte che il dipinto si trovava a Villa Maidalchina.