Strage di Brandizzo, impugnato il licenziamento di Antonio Massa

Il caposcorta di Rfi è tra gli indagati per il disastro ferroviario in cui persero la vita 5 operai. Per il sindacato Filt-Cgil la decisione dell'azienda sarebbe illegittima

Strage di Brandizzo, impugnato il licenziamento di Antonio Massa
Rai Tgr
Antonio Massa (a sinistra) in Procura ad Ivrea con l'avvocato

Il deposito del ricorso è avvenuto nell’ultimo giorno disponibile. Il sindacato dei trasporti Filt-Cgil ha deciso di impugnare il licenziamento di Antonio Massa, il capo scorta di Rfi sopravvissuto alla strage di Brandizzo e accusato di omicidio e disastro ferroviario con dolo eventuale. Secondo gli inquirenti, la notte del 30 agosto avrebbe dato il via libera ai lavori sui binari della stazione senza che fosse arrivata l’autorizzazione causando la morte di cinque operai. 

Le responsabilità

L’uomo è stato ascoltato nelle scorse settimane in Procura ma si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande degli inquirenti sull’incidente. Le sue condizioni psichiche sono precarie, stando a quanto detto dal legale Antonio Maria Borello, e Massa davanti ai pm ha pianto: "Vogliamo ribadire la vicinanza nostra e di Massa alle vittime e alle loro famiglie" aveva detto in uscita l'avvocato.

L'inchiesta

La procura di Ivrea ha recentemente iscritto nel registro degli indagati la società Rete Ferroviaria italiana e due suoi dirigenti, superiori di Antonio Massa; in precedenza le indagini avevano raggiunto anche Girardin Gibin, anche lui sopravvissuto all’incidente e indagato omicidio e disastro ferroviario con dolo eventuale, i dirigenti della Sigifer e la stessa società di Borgo Vercelli per cui lavoravano le cinque vittime.