Ordini di colombe e uova di cioccolato cresciuti del 7% rispetto alla Pasqua dello scorso anno. Numeri dunque positivi per la Balocco, l'azienda dolciaria di Fossano, che dunque non ha risentito del caso “pandoro-gate”.
Lo scandalo
L'azienda era finita nel mirino dell'antitrust, e poi della procura che aveva aperto un'inchiesta, per aver messo in vendita pandori a edizione limitata "griffati" da Chiara Ferragni, per sostenere la ricerca sull'osteosarcoma e sul sarcoma di Ewing a favore dell'Ospedale Regina Margherita di Torino. Secondo l'autorità garante della concorrenza, "i consumatori potevano essere indotti a credere che acquistando il pandoro Ferragni contribuissero alla donazione per l'acquisto di un nuovo macchinario mentre la Balocco aveva disposto una donazione in cifra fissa a favore dell'Ospedale parecchi mesi prima del lancio pubblicitario dell'iniziativa e dunque del tutto indipendentemente dall'andamento delle vendite del prodotto".
Le sanzioni
L'antitrust aveva poi sanzionato per oltre un milione di euro le società riconducibili a Chiara Ferragni e per 420 mila euro Balocco per pratica commerciale scorretta. Le società della Ferragni avevano incassato dall’iniziativa oltre un milione di euro.
L'inchiesta
Sulla vicenda avevano aperto accertamenti due procura, quelle di Cuneo e Milano: il fascicolo è poi stato assegnato dalla Cassazione a quest'ultima. A far scattare l'inchiesta un esposto, che ipotizza il reato di truffa, presentato dal Codacons e da Assourt, l'associazione utenti dei servizi radiotelevisivi.