Al via l'operazione di smaltimento

Traffico illecito: 800 tonnellate di pneumatici importati come usati ma erano da buttare

Al lavoro carabinieri, tecnici dell'Arpa, vigili del fuoco e funzionari del reparto antifrode dell’ufficio delle Dogane di Torino

Traffico illecito: 800 tonnellate di pneumatici importati come usati ma erano da buttare
Carabinieri
800 pneumatici sequestrati per frode

Li importavano come usati ma in realtà erano a tutti gli effetti rifiuti. Ottocento tonnellate di pneumatici da buttare sono stati oggetto di un maxi sequestro e dell'operazione congiunta di smaltimento tutt'ora in corso. Al lavoro carabinieri, tecnici dell'Arpa, vigili del fuoco e funzionari del reparto antifrode dell’ufficio delle Dogane di Torino. Erano stoccati in un deposito dell’Area metropolitana di Torino, già sottoposti a sequestro.

A importarli una società ubicata in provincia di Torino, rappresentata legalmente da cittadini di nazionalità rumena. Grazie alle evidenze restituite dalla banca dati antifrode in uso all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e all’istituto della cooperazione amministrativa in materia doganale con la Svizzera, i funzionari dell'agenzia delle dogane di Torino hanno intercettato la partita di pneumatici dichiarati falsamente in dogana come usati. L’attività di intelligence che ne è seguita, svolta congiuntamente dall'agenzia delle dogane, dai carabinieri, dall'Arpa. e dai vigili del fuoco, ha consentito di ricostruire l’esatta natura degli penumatici importati, da considerarsi a tutti gli effetti rifiuti.

Nel sito di stoccaggio erano peraltro depositati altri pneumatici inizialmente intercettati da carabinieri e tecnici dell'Arpa, risultati anch’essi frutto di operazioni illecite, riferite ad attività condotte da cittadini di nazionalità prevalentemente extra Ue.

Secondo quanto previsto dall’elenco europeo dei rifiuti, gli pneumatici fuori uso non sono da considerarsi rifiuti pericolosi. Rimangono, comunque, rifiuti speciali, soggetti a obblighi di raccolta, gestione e smaltimento regolati da una normativa europea e nazionale in costante evoluzione, di pari passo alla generale consapevolezza dei potenziali danni ambientali e alla salute umana derivante dalla dispersione di alcune delle sostanze che possono comporli.