Il Servizio missionario giovani ha realizzato 4 mila progetti nel mondo

I volontari del Sermig in udienza da Papa Francesco

"Mentre i signori della guerra costringono tanti giovani a combattere i loro fratelli e sorelle, ci vogliono luoghi in cui si possa sperimentare la fraternità"

Volti sorridenti, soprattutto emozionati. Sono quelli dei giovani del Sermig, il Servizio missionario giovani, nato a Torino quasi 60 anni fa, che per la prima volta hanno incontrato Papa Francesco. “L'Arsenale della Pace è frutto del sogno di Dio, che attraverso la fede e la buona volontà del primo gruppo del Sermig è diventato quello di tanti giovani. Un sogno che ha mosso braccia e gambe, ha animato i progetti, le azioni e si è concretizzato nella conversione di un arsenale di armi in un arsenale della pace”, le parole con cui il Pontefice ha ricevuto in udienza 300 volontari nel Palazzo apostolico Vaticano.

Il primo incontro in assoluto quello di ieri (ndr 7 gennaio) con Papa Francesco che ha definito il Sermig "un grande albero cresciuto a partire da un piccolo seme." "Così sono le realtà del Regno di Dio – ha continuato Bergoglio – Il piccolo seme il Signore l'ha gettato a Torino all'inizio degli Anni Sessanta … In quegli anni sono germogliate nella Chiesa diverse esperienze di servizio e di vita comunitaria. E là dove c'è stata una continuità, grazie ad alcune vocazioni che hanno ricevuto risposte generose e fedeli, queste esperienze si sono strutturate e sono cresciute cercando di corrispondere ai segni dei tempi. Il Sermig è una di queste”.

Davanti ai volontari e al fondatore del Sermig, Ernesto Olivero, Papa Francesco ha in particolare voluto sottolineare l'impegno per la pace del Servizio Missionario Giovani, “mentre i signori della guerra costringono tanti giovani a combattere i loro fratelli e sorelle, ci vogliono luoghi in cui si possa sperimentare la fraternità,” le sue parole. Dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, 350 mila donatori hanno portato al Sermig 1500 tonnellate fra cibo e medicine, arrivate poi a destinazione attraverso un ponte di solidarietà. Solo l'ultimo atto dopo 4 mila progetti in 155 Paesi del mondo in aiuto dei poveri e degli emarginati.