Presidio ad Acqui Terme

Acqui, la grande crisi delle terme. Il presidio dei lavoratori

Sindacati ed istituzioni chiedono risposte sul futuro occupazionale

Nuovo presidio di lavoratori e sindacati, oggi ad Acqui, davanti alle Terme e al Grand Hotel. "Dopo le dichiarazioni di imminente chiusura, non ci è chiaro - spiega Maura Settimo (UILTuCS) - quali siano le priorità dell'azienda, che rifiuta la nostra proposta di incontro. Ma i dipendenti non possono più attendere". Al presidio hanno partecipato numerosi esponenti politici: oltre al sindaco Lorenzo Lucchini ed alcuni consiglieri comunali, c'erano l'assessore regionale Marco Protopapa, il consigliere regionale piemontese Domenico Ravetti, l'on. alessandrino Federico Fornaro. Sollecitata la riapertura del tavolo del confronto. "Chiediamo il prolungamento della cassa integrazione, in scadenza al 31 marzo, fino a quando non si trovino soluzioni alternative", spiegano i sindacati. Le iniziative proseguiranno, organizzando un presidio a Genova sotto la sede della Finsystems, socio di maggioranza di 'Terme di Acqui'. "Non escludiamo l'occupazione delle Terme stesse - aggiunge Settimo - nel caso in cui l'azienda forzi la situazione aprendo senza i lavoratori con contratto a tempo indeterminato". Con un minuto di silenzio oggi è stato ricordato Angelo Formica, dipendente dell'Hotel, trovato morto alcune settimane fa nella sua casa nell'Astigiano. Intanto la Commissione Speciale Terme del Comune sta lavorando per organizzare un incontro in Provincia, alla presenza dei parlamentari del territorio e dei rappresentanti regionali.

Servizio di Noemi Romeo. Gli intervistati sono Maura Settimo, uil; Antonio Anselmo, cisl; Stefano Isgrò, cgil; Giuseppe Lucchini, sindaco di Acqui e Paolo Mighetti, vicesindaco.