Prezzi record

Carburante alle stelle, i timori e la rabbia di utenti e benzinai

La guerra infiamma i prezzi ai distributori. E si temono ulteriori rincari

I venti della guerra tra Russia e Ucraina soffiano  sui costi dei carburanti. Il prezzo della benzina ha già infranto la soglia dei 2 euro al litro e quello del gasolio corre velocemente verso questa quota. Un problema per le tasche di chi ogni giorno deve fare i conti già con l'inflazione, senza l'adeguamento dei salari.

In una lettera indirizzata a tutti i parlamentari della regione, la federazione dei benzinai FAIB chiede sostegni concreti contro il caro benzina. I dati di Confesercenti parlano da soli: la benzina verde dal 6 gennaio a oggi è aumentata di 69,5 centesimi, in percentuale più del 40%.

Senza contare che negli ultimi giorni, con l'avanzare del conflitto, la benzina ha subito un aumento di 39,5 centesimi (dei 69,5 totali) e  il gasolio di 53 centesimi (degli 83 totali). Aumenti che pesano anche per i distributori, dal momento che il margine dei benzinai è fisso, a 3,5 centesimi al litro.

I carburanti - secondo Assoutenti  -  potrebbero aumentare alla pompa di ulteriori 5 centesimi di euro, con un effetto domino sui prezzi dei beni trasportati considerato che in Italia la maggior parte delle merci viene trasportata su gomma.

Servizio di Maria Valeria Vendemmia, montaggio di Paolo Monchieri.

Interviste a Enzo Nettis, presidente Faib- Confesercenti; Natalino Rumere, agente di commercio; Fabiano Di Carlo, agente di commercio; Anna Uberti, commerciante