L'inchiesta sui bilanci della Juventus

Una mail di Chiellini inguaia la Juve

La mail del capitano, non indagato, proverebbe la volontà della società di posticipare gli stipendi alla stagione successiva a quella del lockdown, senza mettere il debito a bilancio.

Non solo scritture private. Ora, nell'inchiesta sui bilanci Juve, spunta fuori anche una mail. Quella di capitan Giorgio Chiellini. Sarebbe stato lui, assieme a Bonucci, a mediare con la società per il pagamento degli stipendi nella primavera del 2020, in pieno lockdown. 

A rivelarlo, il Corriere della sera. La mail, per la verità, non compare ancora nelle carte dell'inchiesta. "Ho parlato con Paratici e con il presidente", avrebbe scritto Chiellini, conscio - da buon laureato in Economia - dei "grandi problemi finanziari, soprattutto di liquidità", creati dal lockdown, con campionato prima sospeso e poi a porte chiuse. "Dobbiamo fare un passo, per evitare rischi e per dare un'immagine di una squadra fatta di uomini di valore", è la premessa di Chiellini. 

Quindi, la proposta ai compagni di varie opzioni. La più votata, quella che prevede la rinuncia allo stipendio di aprile; il pagamento di quelli di marzo e maggio nelle prossime stagioni. Idem per quello di giugno, con rinuncia in caso di annullamento del campionato. 

Non sono per ora previste nuove audizioni in Procura di calciatori e allenatore - le prossime sono state delegate alla Guardia di finanza. Ma gli inquirenti stanno esaminando le tracce delle scritture private finora riscontrate. 

Decisivo, il fattore tempo: e cioè quando sia stato stabilito l'accordo coi calciatori: se prima del 30 giugno 2020, e allora si configurerebbe - per i PM - il falso in bilancio, perchè gli stipendi posticipati non sarebbero stati messi a debito nel relativo bilancio. Oppure dopo. Fatto che giustificherebbe l'operato della società.

Servizio di Massimo Lanari