Operazione della Digos all'alba per i fatti del 18 febbraio scorso

Undici misure cautelari per l'assalto all'Unione Industriali di Torino. Ferirono sei agenti

Tre arresti in carcere, quattro ai domiciliari e obblighi di firma. I reati contestati sono lesioni aggravate, resistenza e violenza. Per il giudice fu "semplice esercizio di violenza gratuita fine soltanto a se stessa".

“Vi butteremo giù i palazzi, ci entreremo dentro e ci riprenderemo tutto il potere.” Incitava così al microfono una delle leader del movimento studentesco attivista del centro sociale Askatasuna, mentre gli altri del gruppo assaltavano i cancelli dell'Unione Industriale e si scagliavano contro le forze dell'ordine con bastoni, calci e pugni. La ventenne è da stamattina ai domiciliari, destinataria di una delle undici misure cautelari, tre in carcere, eseguite dalla Digos della questura di Torino. 

Gli indagati sono ragazzi maggiorenni ma in gran parte nati nei primi anni Duemila e già con un curriculum di precedenti di polizia, arresti e fogli di via. Il giorno dell'assalto, era il 18 febbraio, alcuni di loro colpirono decine di volte gli agenti schierati a presidio del palazzo, nel corso di una manifestazione contro l'alternanza scuola-lavoro organizzata dopo la morte di due stagisti a Udine e in provincia di Ancora. Una protesta che, scrive il giudice, non aveva però l'intento di esprimere una posizione, anche con toni accesi, ma di aggredire le forze dell'ordine e di legittimare la violenza. Sei carabinieri e un poliziotto feriti il bilancio degli scontri. Per loro contusioni e traumi cranici, con prognosi fino a dieci giorni.

servizio di Marzia De Giuli

montaggio di Andrea Volpe