Peste suina, le nuove rotte del contagio
Un caso a Roma. Agricoltori Alessandria: L'allarme diventa nazionale, servono interventi.
E' stato trovato nel Parco dell'Insugherata, all'interno del raccordo anulare. Il caso di peste suina africana in un cinghiale trovato a Roma è il primo fuori dalla zona colpita finora, quella tra Piemonte e Liguria.
"Stiamo effettuando i controlli necessari", ha detto il commissario straordinario per l'emergenza, Angelo Ferrari. La malattia virale, letale per maiali e cinghiali, ma non pericolosa per l'uomo, è comparsa oltre 500 km dalla zona rossa. Bisognerà capire se esiste un collegamento tra i casi del nord Italia e quello della capitale, oppure se invece si tratta di episodi separati. Per ora non sono previsti cambiamenti nelle iniziative programmate per contrastare l'epidemia nella zona rossa, tra cui la creazione di un mega recinto di 230 chilometri.
"Il caso di Peste suina a Roma trasforma l'allarme alessandrino in emergenza nazionale", attacca Cia Agricoltori Alessandria, che aggiunge: ''Questa emergenza era già stata drammaticamente preannunciata, per il proliferare indisturbato dei cinghiali e per l'assenza di una legge adeguata di gestione della fauna selvatica".
Dura anche Coldiretti, che punta il dito sulla mancanza di prevenzione, e chiede responsabilità delle Istituzioni. Intanto oggi nella zona rossa sono stati accertati altri tre casi di cinghiali infetti: due nell'alessandrino a Bosio e a Montaldeo, e uno in provincia di Genova a Campo Ligure. Il totale dei casi positivi sale così a 113.
Finora la peste suina africana ha colpito solo cinghiali e non maiali. L'allerta è proprio per gli allevamenti di suini: se il virus li raggiungesse, provocherebbe ripercussioni molto gravi per tutto il settore.