Si studiano le possibili soluzioni a una crisi lungamente annunciata

Alle falde del Monviso lo splendore della montagna che deve però combattere contro la siccità

Intorno al rifugio Quintino Sella, 3841 metri, un paesaggio suggestivo quanto inquietante.


Servizio di Chiara Pottini, montaggio di Claudio Biasiotto 

Silvia Balocco gestisce il rifugio Quintino Sella da 25 anni. Un quarto di secolo. E mai le era capitato di trovare in giugno un paesaggio lunare come quello che mostrano queste immagini. Suggestivo quanto inquietante. Soprattutto per chi con l'acqua produce anche l'energia necessaria a mantenere aperta la propria attività. 

Questo accade a 3841 metri di altezza. Alle falde del Monviso. Lo specchio di ciò che si registra più a valle, a Crissolo, dove in tutto l'inverno sono caduti 85 cm di neve. Quasi nulla. E il rifugio Quintino Sella aveva già fatto i conti, salati, con la siccità a settembre, costretto a chiudere con due settimane di anticipo per l'impossibilità di fornire agi ospiti anche i servizi indispensabili.

Nell'era dei cambiamenti climatici, l'oggi è un affanno nello studiare possibili soluzioni a una crisi lungamente annunciata. Riserve idriche, efficientamenti energetici, lavorazioni anticipate che necessitano di elettricità finché ce n'è. E per il domani non resta che sperare e guardare al cielo.