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La montagna è ciclismo. In bici sulle tracce delle grandi corse

In Piemonte sono circa un centinaio i percorsi geomappati dalla Regione, 4.300 km attraverso 5 siti Unesco, 355 Comuni, 17 fra parchi e riserve naturali. Dalle strade militari di montagna alle più docili colline delle Langhe

Super sportivi e iper allenati. Oppure ciclisti della domenica. In coppia, da soli o in famiglia. La montagna si vive anche su due ruote. Basta avere il fiato e la grinta di pedalare.
In Piemonte sono circa un centinaio i percorsi geomappati dalla Regione,   4.300 km attraverso 5 siti Unesco, 355 Comuni, 17 fra parchi e riserve naturali.  
Dai tragitti che si snodano nella bassa valle agli alti colli alpini percorsi da Giro d'Italia e Tour de France, come il Moncenisio o il colle delle Finestre, ogni strada è un banco di prova per chi ama le lunghe salite. tanto impervie da non aver nulla da invidiare ad altre regioni alpine.

In bici da corsa o in mountain bike, l'importante è scegliere l'itinerario più adatto, tra le strade militari di montagna, con impegnativi e tecnici single track e le più docili colline del Monferrato tra parchi alpini immersi nella natura.    

E poi le Langhe, il Roero, il Monferrato, e ancora il Cuneese e il Biellese. Ogni provincia un profilo diverso e una storia a sè. Che mantiene anche le tracce del passaggio di campioni immortali delle due ruote. Avventure raccontate attraverso 28 tappe nel libro "Il grande ciclismo in Piemonte" per emulare i campioni sulle montagne più belle, a cura dell'Uncem.
Da ciriè al Pian della Mussa. Da bardonecchia al Colle dell'Izoard. Da Garessio fino al mare di Alassio. Lungo i luoghi mitici del ciclismo per dimenticare la fatica tra un bicchiere di nebbiolo e un pezzo di toma.

Un legame, quello tra ciclismo e montagna che si ritrova nella memoria collettiva piemontese. Dal nolese Franco Balmamion che vinse due grandi giri di italia senza vincere una tappa alla Biella Oropa del salto di catena di Marco Pantani. Perchè il ciclismo è montagna. E la montagna è il ciclismo

servizio di Chiara Pottini

montaggio Fabio de Giovanni