Piemonte

Dalla Valle Orco alla diga di La Spina, le opere contro la siccità

Stanziati dal Governo 36 milioni di euro, prima tranche di un piano più ampio. Tra le priorità anche il potenziamento dell'invaso di Pianfei e la riorganizzazione dei canali.

La cabina di regia della Regione si è messa al lavoro per stilare l'elenco delle opere di somma urgenza che si potranno realizzare con i 7,6 milioni di euro che il governo Draghi ha stanziato con il primo Decreto Siccità varato nella serata di ieri. Oltre un quinto dei 36,5 milioni destinati dal Consiglio dei ministri all'emergenza siccità arriverà in Piemonte. Il presidente Alberto Cirio però rilancia, chiedendo per l'agricoltura piemontese la dichiarazione dello stato di calamità visto che alla scarsità d'acqua si accompagnano fenomeni temporaleschi che spesso distruggono raccolti già messi in grave difficoltà.
I fondi previsti dal decreto "serviranno a mettere in campo le opere di somma urgenza per dare respiro alla nostra rete idrica" ha annunciato in serata Cirio, ribadendo di essere stato tra i primi a chiedere un intervento di questo tipo a Roma.

Nuovi acquedotti, laghi e dighe

Nel piano operativo stilato si prevede una spesa totale di 121 milioni di euro: quella approvata ieri sera, insomma, è solo una prima tranche di un pacchetto ben più ampio. In Piemonte sono previsti più 250 opere sulla rete idrica: si va dall'acquedotto della Valle Orco, al potenziamento di invasi come quello di Pianfei o della diga di La Spina, passando per la riorganizzazione dei canali destinati all'agricoltura tra Alessandrino, Novarese e Verbano-Cusio-Ossola. Per riuscirci entro il 2024, come previsto dal Governo, però risorse, ma anche strumenti per dare gambe ai progetti rapidamente: per questo la Regione, presentando il dossier cui hanno lavorato gli assessorati all'Ambiente, alla Protezione civile e quello all'Agricoltura, ha chiesto a Draghi procedure più snelle. La nomina del commissario straordinario non era contenuta nel decreto approvato ieri, ma dovrebbe arrivare presto un secondo decreto per risolvere questi aspetti.