Chiuso il più grande appuntamento italiano sulla tecnologia

Alla Italian Tech Week il fondatore di Satispay: "Il mercato c'è, mancano giovani competenti"

Dalmasso: "Troppo faticoso anche assumere dall'estero". All'evento l'inventore del microprocessore, Federico Faggin.

Il mercato è pronto all'innovazione in italia. La domanda c'è. Quello che manca sono i giovani preparati. Non ha dubbi il fondatore di Satispay, reduce da un nuovo round di ingresso di investitori che ha  portato l'azienda nell'olimpo dei cosiddetti unicorni, le società da oltre un miliardo di capitalizzazione. Qui di professionisti delle nuove tecnologie, come data science o intelligenza artificiale, se ne formano troppo pochi. E gli esperti chiamati dall'estero a lavorare qui, dagli Usa, dal Regno Unito, trovano troppi intoppi burocratici per avere un permesso di lavoro.

Eppure le nostre menti brillanti all'estero vengono accolte. Come Giuseppe Cataldo. Pugliese, 37 anni, ha tre lauree ed è a capo della sezione protezione planetaria della Nasa. In sostanza si occupa di preparare tutte le misure necessarie a evitare contaminazioni quando la prossima missione su Marte riporterà sulla terra dei campioni da un'area dove in passato il pianeta rosso ospitava acqua.

Ma il protagonista assoluto della giornata è stato Federico Faggin, un mostro sacro dell'informatica. Italiano ma una vita passata in Silicon Valley, è stato lui a inventare primo il microprocessore alla Intel. E adesso, dopo una vita di invenzioni, ha scelto di dedicarsi alla ricerca. Che lo ha portato una conclusione: la fisica quantistica spiega il nostro io interiore. Una tesi che racconta in un libro appena pubblicato, intitolato “Irriducibile”.

Nel servizio,  le interviste a:

  • Alberto Dalmasso (esce una prima volta pochi secondi e poi torna più a lungo)
    Co-fondatore di Satispay
  • Giuseppe Cataldo
    Direttore protezione planetaria Nasa Marte
  • Federico Faggin
    Inventore del microprocessore