Le sale cinematografiche tra crisi e speranze per il futuro
Le voci di Lorenzo e Giodano Bruno Ventavoli, storici esercenti torinesi che dopo la pandemia hanno avuto il coraggio di raddoppiare le visioni del loro Nazionale e l'ottimismo di Gaetano Renda
La magia del cinematografo. Lorenzo Ventavoli 90 anni all'anagrafe la conosce bene. Distributore, produttore, esercente, Nelle sale con il grande schermo ha passato la sua vita. A Torino la sua famiglia è un istituzione con tre cinema Eliseo, Romano e Nazionale.
Negli anni tanti gli alti e bassi nel corso dei decenni. Il periodo più buio di tutti con il covid. Nemmeno in guerra i cinema erano rimasti chiusi. Ma i Ventavoli non hanno ma mollato e la tradizione passa di padre in figlio da Lorenzo a Giordano Bruno Ventavoli che in uno dei loro cinema hanno moltiplicato le sale
Da una parte il coraggio e la scommessa nel futuro, dall'altra i il confronto impietoso con i biglietti staccati nel periodo pre- pandemia. Solo a Torino prima del covid la media annua degli spettatori era 2milioni e 800mila, nel 2021 è stata di 750mila, solo oggi si comincia a rivedere una ripresa. Ma chi ha passato una vita al cinema dai cineforum a oggi continua a sperare. E' il caso anche di Gaetano Renda, suo il cinema Centrale.
Nonostante le difficoltà allora legate al covid, oggi dovute più alle abitudini di preferire le piattaforme e al caro bollette, i titolari delle sale continuano a sperare anche perché è attraverso i film guardati insieme che si costruisce la memoria collettiva.
Interviste a Lorenzo Ventavoli, Giordano Bruno Ventavoli e Gaetno Renda, titolari di sale cinematografiche