Dopo dodici anni il cambio della guardia al vertice della società

Con l'addio di Andrea Agnelli per la Juve un futuro tutto da scrivere

L'assemblea dei soci ha approvato il bilancio con una perdita di 239 milioni di Euro. Tra gli interventi quello di Luciano Moggi che ha proposto la sua rilettura di "Calciopoli". Il 18 gennaio il nuovo Cda guidato da Gianluca Ferrero

Uno dei passaggi più delicati della storia bianconera. Può essere considerata tale l'assemblea che si è conclusa oggi con l'approvazione del bilancio che segna un deficit di 239 milioni di Euro ma che verrà ricordata soprattutto per essere stata l'ultima dell'era di Andrea Agnelli. Dodici anni al timone del club, nove scudetti vinti ma un finale diverso da quello che il presidente aveva probabilmente sognato. E' stato lui stesso all'avvio dei lavori a spiegare le ragioni delle dimissioni. Dopo di lui, a prendere la scena sono stati gli interventi degli azioni e tra di loro, a sorpresa, Luciano Moggi salito più volte alla tribuna per proporre la sua lettura di “Calciopoli”. Oggi come allora la Juve sarebbe al centro di una macchinazione giudiziaria: a testimoniarlo la chiavetta che ha platealmente consegnato ad Andrea Agnelli, verso il quale ha ribadito affetto e stima. Parole salutate dall'applauso degli azionisti a testimonianza di quello che è lo stato d'animo di una parte del popolo bianconero. In ogni caso da oggi la Juve volta pagina. Il 18 gennaio e nuovamente convocata l'assemblea dei soci che dovrà ratificare il nuovo consiglio d'amministrazione che sarà guidato da Gianluca Ferrero che dovrà rimettere i conti in ordine e portare la Juve fuori dalla tempesta giudiziaria. Come vincere una Champions ma tra le scrivanie.
 

Servizio di Stefano Tallia
Montaggio Andrea Volpe