Calcio e giustizia

Inchiesta Juve, il titolo crolla in Borsa

Azioni ai minimi dopo i dubbi dei revisori dei conti. Doppia seduta di allenamento per la squadra: tra dieci giorni amichevole di lusso con l'Arsenal


servizio di Davide Lessi
montaggio di Tizano Bosco

 

Uno tsunami che sembra non finire più. Con un'onda lunga che sconvolge anche il titolo in Borsa: la Juventus ieri ha perso il 5,3 per cento e viaggi ai suoi minimi. Tutto ciò all'indomani dei rilievi mossi dai revisori sui conti e dalla pubblicazione della relazione finanziaria annuale al 30 giugno 2022.

Una relazione in cui la società, pur rimandando convinta della sua innocenza, ammette di potere “essere esposta a potenziali impatti negativi sulla reputazione e sulla situazione economica”. E, cosa che più interessa ai tifosi, prende atto del "rischio di sanzioni, esclusione o limitazione all'accesso alle competizioni sportive organizzate dall'Uefa". Vale a dire le coppe europee.

Fonti vicine alla procura, intanto, fanno sapere che i pm potrebbero rinunciare all'appello previsto il 21 dicembre sul caso della richiesta di sequestro di 437 mila euro ai vertici. Una cifra derivante dalla presunta evasione fiscale per le fatture false ai procuratori: ossia operazioni fatte con gli agenti dei giocatori, tra cui Davide Lippi, figlio dell'ex ct della nazionale, per sistemare vecchie pendenze.

Alla Continassa, intanto, si prova a ripartire. Oggi doppia seduta di allenamento, dopo il ritorno dei giocatori di ieri. Tra i più attesi c'era Paul Pogba che si è allenato ancora a parte e tra una decina di giorni si unirà al gruppo. Proprio tra dieci giorni amichevole di lusso contro l'Arsenal. Ma la sfida più difficile per Massimilano Allegri sarà tenere l'inchiesta fuori dal campo.