Il caso

Si riaccende la questione Tav. Il corteo dei No in valle. Salvini: "Avanti come un treno"

Manifestazione da Bussoleno a San Didero. Sassi contro le forze dell'ordine. Contuso un poliziotto. I sindaci della Valle si smarcano: "Noi non coinvolti".

Momenti di tensione fra No Tav e forze dell'ordine in Valle di Susa al termine del corteo. Nella spianata di San Didero gli attivisti si sono avvicinati a un'area presidiata dalla polizia. Alcuni si sono inerpicati su una montagnola e hanno scagliato dei sassi. Dal grosso dei manifestanti sono stati lanciati anche dei grossi petardi all'indirizzo delle forze dell'ordine che hanno risposto sparando dei lacrimogeni. Un poliziotto è rimasto contuso: l'agente, secondo le prime informazioni, è stato raggiunto da un grosso petardo lanciato dai manifestanti. 

La tradizionale marcia No Tav, quella dell'8 dicembre, è un evento per ricordare la manifestazione del 2005 che portò alla “riconquista” di un terreno. Il corteo è aperto dallo striscione "C'eravamo, ci siamo, ci saremo". 

Alla vigilia  i sindaci della zona hanno comunicato la volontà di non partecipare in veste istituzionale. Il motivo? "Non siamo stati coinvolti come nel passato nell'organizzazione dell'iniziativa", spiega un comunicato firmato dall'Unione montana. E dunque al corteo in partenza alle 11 da Bussoleno con destinazione finale San Didero, niente primi cittadini in fascia tricolore, niente gonfaloni dei Comuni della valle, né striscione "Amministratori valle di Susa". Qualche sindaco probabilmente ci sarà, ma a titolo personale.

“Sulla Tav tireremo dritti come treni”, assicura intanto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini durante un punto stampa al quartiere Gratosoglio di Milano. "Abbiamo una riunione settimana prossima, il 13, e sarà italo-francese - ha spiegato - interverrà il ministro francese, ci sarò io e un commissario europeo". "Supereremo i professionisti del 'no'", ha concluso Salvini sottolineando che "se ascoltassimo i signori del 'no' non faremo nulla". E aggiunge: "Tireremo diritti come treni".

servizio di Marco Bobbio