Risparmio energetico

L'eco albero del Natale ai tempi della crisi

In tutto il mondo si cerca di celebrare le festività tra rispetto della tradizione ed esigenze di riduzione dei consumi. Si ricorre a luci a led e fotovoltaico. Gli alberi sono meno illuminati e per meno tempo. Tgr Leonardo.

Nell'anno più duro della crisi energetica anche la tradizione dell'albero di natale deve fare i conti con l'esigenza di un risparmio necessario. 

L'esempio più eclatante arriva dall'albero più grande del mondo, come certificato dal Guinness dei primati, quello di Gubbio,  alto 750 metri e largo 450, con 8 chilometri e mezzo di cavi. 

Quest'anno l'illuminazione della stella e dell'intera sagoma perimetrale è stata rifatta con strisce led. Il tutto associato a un impianto fotovoltaico che consente la piena autonomia per tutti i chilowattora che vengono consumati durante il tempo di accensione.
 

Nel cuore di Lisbona quest'anno, l'albero è addobbato con meno luci natalizie e orario ridotto. Obiettivo: risparmiare il 50% dei consumi energetici.

Pensiero ambientale anche per il grande abete bianco di piazza San Pietro. 

Da quello del Vaticano all'albero del Rockfeller center, simbolo del natale newyorkese: terminate le feste, verrà smontato e trasformato in legna per l'edilizia domestica, da donare in beneficenza all'associazione Habitat for Humanity.

Nelle famiglie italiane il dossier di Coldiretti individua l'avvenuta “svolta green” nella scelta del proprio albero di natale: quello naturale al posto di quello sintetico. Con molteplici vantaggi dal punto di vista ambientale. L'associazione ha lanciato anche la sperimentazione degli "alberi a noleggio". Finite le feste, l'albero tornerà al vivaio, dove verrà ripiantato per essere accudito poi fino al Natale successivo.

Caso sè stante, l'albero di piazza Venezia, a Roma: alimentato con pannelli fotovoltaici, divide l'opinione pubblica tra chi ne privilegia la sostenibilita' e chi ne critica l'impatto estetico.

Servizio di Giorgio Giglioli

montaggio di Massimo Carnemolla