L'intervento all'ospedale Papa Giovanni 23esimo di Bergamo

Primo trapianto di polmone da donatore vivente in Italia: padre salva bimbo talassemico

Il primo trapianto di polmone da vivente in Italia è avvenuto a Bergamo. Evento rarissimo nel mondo. In generale, ricorda il Centro Nazionale Trapianti, la strada resta quella di incentivare le donazioni dopo la morte

Un padre che salva due volte la vita al figlio di 5 anni, affetto da talassemia. La prima volta donando al piccolo il proprio midollo. La seconda, offrendogli anche il lobo inferiore del suo polmone destro, per rimediare a una complicanza del primo intervento, una reazione immunitaria che aveva causato al bambino un grave danno polmonare.E' avvenuto così il primo trapianto polmonare da donatore vivente in Italia. Realizzato in 11 ore e con 2 equipe mediche all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, all'avanguardia nella trapiantologia. Scelta fatta perchè il rischio di rigetto dell'organo era nullo: il bambino aveva ormai acquisito le cellule immunitarie del padre attraverso il midollo, e riconosceva il nuovo polmone come "proprio". La donazione da vivente, già collaudata per rene e porzioni di fegato, è rarissima per il polmone: pochi i casi in Europa, Giappone e Stati Uniti. Organo delicatissimo il polmone, perchè esposto all'ambiente esterno tramite la respirazione e l'intubazione. E infatti solo il 10/20% di quelli disponibili è adatto al trapianto. Come sempre, l'unica via per accorciare le liste di attesa per i malati, è incentivare le donazioni dopo la morte. 

Le interviste a:

Michele Colledan, direttore del dipartimento trapianti dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Massimo Cardillo, direttore Centro Nazionale Trapianti. 

Montaggio Tiziana Samorì.