LA POLEMICA

Lavorare in RSA per 5 euro l'ora. La storia di Giorgia

Sindacati confederali e Regione contro il nuovo contratto per l'assistenza agli anziani. ANASTE si difende: non previste paghe inferiori ai 7 euro lordi l'ora

A fronte di rette sempre più alte per gli ospiti delle residenze socioassistenziali, chi li assiste non riesce ad arrivare a fine mese. I sindacati confederali sono scesi in piazza contro il nuovo contratto, firmato con altre sigle, da ANASTE, una delle associazioni di categoria delle RSA per anziani. Nel mirino l'accordo che prevede retribuzioni fino a un minimo di 5 euro netti l'ora

Troppo poco anche per la Regione Piemonte che si è detta disponibile a rivedere la convenzione pubblica con le strutture coinvolte. Iniziando con l'escluderle dal voucher "scelta sociale", il sostegno da 600 euro al mese che presto dovrebbe essere allargato all'assistenza residenziale. 

Per ANASTE invece le retribuzioni sono ampiamente in linea con le altre del settore, mai inferiori ai 7 euro lordi l'ora. 

Abbiamo incontrato un'operatrice sociosanitaria che ci ha raccontato le sue difficoltà.


Interviste a: Giorgia Della Peruta, operatrice sociosanitaria; Michele Assandri, presidente ANASTE Piemonte