Torino

Apre il nuovo polo culturale dei Missionari della Consolata

In via Cialdini dal 10 giugno saranno esposte testimonianze e oggetti di 100 anni di impegno in 29 paesi di 4 continenti. Lo abbiamo visto in anteprima

Un nuovo spazio espositivo moderno e interattivo che l’Istituto Missioni Consolata ha realizzato con l’obiettivo di mettere a disposizione della città un luogo che racconti l’incontro tra culture diverse e che celebri la vita e la bellezza della cooperazione tra popoli, prevedendo percorsi e spazi a disposizione di scuole, associazioni e visitatori e facendone un punto di riferimento del territorio. Il Polo avvierà infatti numerose attività con l’obiettivo di coinvolgere scuole e organizzazioni giovanili per sensibilizzare sui temi della pace, della giustizia, della cura del creato. In questa direzione, un primo passo è rappresentato da un percorso di formazione per docenti guidato dalla pedagogista Piera Gioda (CISV) all’interno delle iniziative promosse dal Centro Servizi Didattici (Ce.Se.Di) della Città Metropolitana.

La realizzazione del Polo Culturale, è stata possibile anche grazie al supporto della Fondazione CRT e ha visto il coinvolgimento di un team di esperti di comunicazione, scrittori e antropologi, per restituire al pubblico una testimonianza puntuale delle missioni. Un’attività che vede uomini e donne di fede ma anche volontari e volontarie impegnati fin dal 1901, anno della fondazione dei Missionari della Consolata ad opera del beato Giuseppe Allamano.

Un allestimento nel rispetto della sostenibilità ambientale - che ha visto il recupero e riutilizzo di materiali originali e l’utilizzo di tessuti naturali - con una forte ricaduta sociale per il territorio. Il nuovo Polo Culturale, oltre a offrire nuovi spazi di dialogo e confronto alla cittadinanza, valorizza infatti le collezioni museali e il patrimonio archivistico conservato in tutti questi anni dall’Istituto Missioni Consolata, su indicazione proprio del fondatore.

Il Polo ha dimostrato inoltre una grande attenzione ai temi dell’accessibilità, coinvolgendo la Fondazione Paideia per lo sviluppo di due supporti in simboli CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) per raccontare il percorso espositivo e gli oggetti più significativi della collezione.

 

Intervista a 

padre Stefano Camerlengo
Istituto Missionari della Consolata