L'intelligenza artificiale e il futuro del giornalismo sotto gli occhi di Cavour

A Santena ci si interroga sul domani della professione a 170 anni dalla nascita dell'Agenzia Stefani, antenata dell'Ansa

Camillo Benso di Cavour e Guglielmo Stefani: insieme, nel 1853, a Torino, lanciano la prima agenzia di stampa italiana, la Stefani, appunto, che molto dopo di loro sarebbe diventata megafono del fascismo.

Sono passati 170 anni. E' lo spunto del convegno alla Fondazione Cavour di Santena organizzato con la Fondazione Burzio e l'Ordine dei giornalisti del Piemonte. Che ricorda anche i 60 anni della legge sulla professione del giornalista e, ancora, i 75 di quella sulla stampa.

Intanto, il giornalismo deve fare i conti anche con l'intelligenza artificiale. L'automazione di parte del lavoro sembra un rischio proprio per le agenzie di stampa, prime fonti di informazione, che hanno già dovuto reinventarsi.

Durante l’evento è stato ribadito il valore del giornalista in carne e ossa, ma anche il supporto che i robot possono dare al mondo dell’editoria.

Nel servizio le interviste a Carlo Bartoli, presidente nazionale Ordine dei Giornalisti; Paolo Borrometi, condirettore agenzia Agi; Giannetto Baldi, caporedattore agenzia Ansa