Emergenza migranti, la gendarmeria francese continua con i respingimenti. Siamo andati a Monginevro
Dopo la sentenza di ieri della corte di giustizia europea, non è cambiato nulla al confine con la Francia
Interviste a
Michele Belmondo, segretario Croce Rossa Susa
Don Luigi Chiampo, responsabile rifugio Massi Oulx
Michele Belmondo, segretario Croce Rossa Susa, dice che sono preoccupati per la stagione fredda alle porte.
I respingimenti continuano. Siamo al Monginevro al confine con la Francia. La gendarmeria c'è e vigila. Non importa che ieri la Corte di Giustizia dell'Unione Europea abbia dato lo stop a Parigi. Per i giudici ai migranti va dato tempo per tornare indietro da soli. L'espulsione va fatta solo in ultima istanza.
Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio protesta: la nostra regione è pronta a fare la sua parte ma la Francia non può scaricare il problema sull'Italia. I migranti rimandati indietro sono circa il 30 per cento di quelli che tentano di passare il confine. La croce rossa li recupera, anche ad alta quota, e li porta al rifugio Massi di Oulx.
Don Luigi Chiampo responsabile del rifugio Massi, parla del fatto che i migranti sono davvero tanti e che i volontari sono stanchi.
Qui i migranti riposano qualche ora prima di provare di nuovo ad attraversare. Il rifugio Massi chiede aiuto: servono cibo, vestiti e scarpe. E la Croce Rossa ha bisogno di nuovi volontari. Entrambi chiedono anche di rilanciare il progetto Migralp, nato per soccorrere i migranti in questa piccola Lampedusa alpina.