Numeri e interpretazioni sulla risalita del Covid

I contagi in Piemonte crescono più che nel resto d'Italia mentre vanno a rilento le vaccinazioni. Dati comunque da interpretare, spiega l'infettivologo Di Perri.


Cresce il Covid in tutta Italia e il Piemonte è tra le regioni con l'incidenza più alta. Lo dice l'ultimo report della fondazione Gimbe che prende in considerazione la settimana tra il 23 e il 29 novembre. I contagi arrivano a 128 su 100 mila abitanti con un aumento dei nuovi casi al 32,4%. Sopra la media nazionale i posti letto in area medica al 9,4% e in terapia intensiva al 2,4%

Bassi i dati sulle vaccinazioni anti Covid. Con richiami "al palo" che preoccupano soprattutto nella fascia di età più suscettibile ancora a ricoveri e decessi, gli over 80. Di questi solo il 5,4% della popolazione piemontese si è vaccinata mentre la media nazionale è del 7,4%. Sotto i dati nazionali anche le altre categorie: la percentuale di popolazione tra i 70 e i 79 anni coperta dal vaccino è pari a 4,6% (media Italia 5,4%), quella tra i 60 e i 69 anni è al 2,7% (media Italia 3%); quella sotto i 60 anni è allo 0,3% (media Italia 0,4%);

Dati questi che vanno interpretati. Secondo il professor Di Perri bisogna tenere in considerazione che molte persone in queste settimane hanno preso l'infezione da covid,  si sono immunizzate e per questo non si sono vaccinate. E spesso non rientrato nei dati ufficiali. Dopo un efficace campagna vaccinale oggi la malattia è cambiata e a rischio sono soprattutto fragili e anziani, quelli che occupano i posti letto in ospedale.