Cristina Cattaneo trovò la pagella cucita nei vestiti di un minore annegato

La scienza dei diritti

Polso, denti, clavicola. Tre indizi per stabilire la minore età dei migranti senza documenti. Così l'antropologia forense restituisce i diritti ai vivi e l'identità ai morti. E anche la salute mentale a chi resta dopo un naufragio

Cristina Cattaneo ci mostra con entusiasmo il nuovo Museo delle scienze antropologiche, mediche e forensi dell'Università statale di Milano. Il Musa - tra le più grandi collezioni scheletriche d'Europa - ricostruisce in modo filologico - anche segnando il passo con le arti dell'epoca - la storia millenaria delle vicende umane, attraverso l'analisi dei resti. Scheletri, ossa, denti, anche di persone i cui diritti sono stati negati. Malati un tempo incurabili, donne discriminate, migranti di odissee antiche e moderne. 

Cristina Cattaneo lo ha fatto in prima persona, chiamata col suo team del laboratorio Labanof a ridare un nome alle vittime dei naufragi degli ultimi 10 anni. Fu lei a trovare la pagella cucita nei vestiti di un 14enne del Mali. Quella, tra mille altri scampoli di una vita normale e sognata. E poi tracce di dna, per ricostruire l'identità dei morti e restituire salute mentale ai vivi. 

Un lavoro che continua, collaborando con le autorità di Milano, per i minori non accompagnati. 21 mila in Italia, a cui leggi sempre più stringenti garantiscono comunque più tutele, come quella di rimanere in Italia. Per stabilirne la minore età, in assenza di certificati, serve la scienza. Polso, denti, clavicola. Tre indizi per stabilire la minore età dei migranti senza documenti.

L'intervista a Cattaneo - docente Medicina Legale Università degli Studi di Milano 

Montaggio Claudio Biasiotto