Antibiotico resistenza: 35mila decessi in Europa, di cui 1/3 in Italia

La prossima pandemia? Sarà colpa di un antibiotico che abbiamo usato troppo

L'antimicrobico resistenza, la capacità degli agenti patogeni di resistere ai farmaci, come gli antibiotici, sta diventando un problema di salute pubblica. Per arginarlo, in corso in Italia incontri pubblici tra medici, aziende sanitarie e cittadini

Una pandemia, che cresce silenziosa, e potrebbe esplodere entro il 2050. A provocarla, uno dei tanti microorganismi patogeni che stanno diventando resistenti ai farmaci antimicrobici. Come gli antibiotici, che usiamo troppo, o a sproposito, e che i microbi stanno imparando a sconfiggere. 
L'antimicrobico resistenza causa ogni anno 35mila decessi in Europa, di cui 1/3 in Italia. Si moltiplica, negli ospedali come negli allevamenti. Una minaccia alla salute pubblica, e alle casse della sanità: i batteri resistenti richiedono terapie più lunghe, complesse e costose. 

Come il Mycoplasma pneumoniae, responsabile della polmonite, diventato resistente all'azitromicina, di cui abbiamo abusato inutilmente contro le polmoniti da Covid. O l'Enterococcus faecium, che 10 anni fa era resistente all'11%, e ora al 30. 

E così medici, istituzioni sanitarie, aziende di biotecnologia e diagnostica hanno deciso di confrontarsi con i cittadini in incontri pubblici e itineranti - Torino, Roma, Milano, Bari e Napoli - e fare rete. Ad esempio, per promuovere l'uso, oggi scarso, di dispositivi di diagnosi differenziale, che distinguono con certezza tra virus e batteri: solo per questi ultimi serve l'antibiotico. Cruciale, poi, il ruolo dei microbiologi

Le interviste a: 

Pierangelo Clerici - presidente Microbiologi Clinici Italiani 
Sonia Aguzzi - Società Italiana Medicina Emergenza e Urgenza Pediatrica

Montaggio: Claudio Biasiotto