Dazi russi sullo spumante, l'allarme dei produttori piemontesi

Mosca rappresenta fino al 20 per cento delle esportazioni di bollicine per la regione

Mentre l'ira di Putin dopo l'attacco terroristico si abbatte su Kiev, un'altra guerra va avanti tra Occidente e Russia. E' quella dei dazi.  La proposta dell'Europa di stabilire una sorta di "blocco commerciale" nei confronti del grano russo ha provocato l'immediata reazione di Mosca, con l'annuncio di un aumento fino al 200 per cento dei dazi sui vini dei Paesi Nato.  Un annuncio che ha creato preoccopazioni in Italia e in Piemonte. Dal Consorzio tutela dell'Asti si professa prudenza ma se questi dazi fossero cofermati il mercato ne risenterebbe, anche perché la Russia rappresenta fino al 20 per cento delle intere esportazioni di spumante. La guerra in Ucraina si riflette anche sul grano. Il mercato del frumento è "sempre più complicato", denunciano le associazioni di categoria. La colpa è dell'arrivo in Italia del grano tenero russo e ucraino. Quest'ultimo dal 2021 al 2023, secondo l'analisi di Coldiretti su dati Istat, è quadruplicato con conseguente crollo dei prezzi.

“La situazione - spiega Paolo Viarenghi, direttore Cia Alessandria - a oggi è molto molto preoccupante. I dati che abbiamo sulle importazioni fuori controllo determinano una forte incertezza per quanto riguarda i prezzi dei cereali in provincia di Alessandria per la campagna 2024”.

Ecco perché la Cia di Alessandria chiede "la creazione di una filiera italiana garantita che preveda un prezzo minimo garantito" per chi coltiva. Coldiretti chiede anche l'applicazione di un meccanimo di salvaguardia anche sul grano proveniente dall'Ucraina: superata una certa quota di importazioni vanno reintrodotti i dazi anche per Kiev.  Un tema cruciale di cui si discute in queste ore anche a Bruxelles. 

 

Nel servizio, l'intervista a Paolo Viarenghi, direttore Cia Alessandria