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Donna e vigile del fuoco. Quando non c'erano nemmeno gli spogliatoi

La storia di Barbara Galliano, una delle tre vigilesse ad Alessandria, su un organico di 250. Un incidente che cambia la vita e quel ringraziamento toccante dopo l'alluvione

Io nel '99 ho fatto un incidente stradale insieme ad altre tre persone e sono stata soccorsa dai colleghi di Novi Ligure. Da lì ho capito che la mia strada era quella di fare il soccorritore. La cosa bella è stata arrivando al comando di Alessandria ho iniziato a lavorare proprio con le persone che mi avevano soccorso nell’incidente”. Un imprevisto che cambia la vita. Barbara Galliano fa la vigile del fuoco. Lo racconta con passione e tenacia, le qualità che l’hanno sostenuta in un percorso non semplice. Anni da volontaria, poi il concorso, infine l’assunzione. Oggi è una delle tre donne - su 250 colleghi - del comando dei pompieri di Alessandria.

All'inizio non c'erano nemmeno gli spogliatoi

“Io la mia carriera l’ho iniziata circa vent’anni fa, la mentalità era un po’ più chiusa, non erano preparati. Ma non per discriminazione ma come gestione, con strutture non idonee. Non essendoci la divisione degli spogliatoi, era un po’ complicato all’inizio. Arrivando ai giorni nostri la situazione si è adeguata e non ci sono problemi”.

Il salvataggio e quel ringraziamento toccante

Il suo ruolo è quello di vigile coordinatore. Specializzato negli interventi acquatici, una vocazione per lei, nuotatrice fin da piccola, e anche per un territorio - quello dell'Alessandrino - soggetto ad alluvioni e piene. “Queste sono le imbarcazioni che usiamo durante le alluvioni. L’ultima volta che abbiamo usato queste imbarcazioni in modo impegnativo è stato nell’alluvione del 2019 nell’Acquese e Ovadese, abbiamo soccorso un bel po’ di persone rimaste alluvionate con la casa". Interventi in cui sforzo fisico ed emotivo si equiparano e si mescolano, nelle storie di chi si soccorre. Nel 2019 abbiamo soccorso una persona travolta dal fiume in piena esondato e dopo ore e ore di ricerca in piena notte lo abbiamo trovato, in mezzo al fiume su una pianta, aveva solo la forza di gridare aiuto. Siamo andati a trovarlo in ospedale prima della dimissione e i suoi occhi pieni di felicità nel vederci. E le sue parole, ‘mi avete donato una nuova vita’, ci ricordano perché vogliamo fare i vigili del fuoco”.

Un po' di stupore

E danno la spinta per superare qualche pregiudizio che ancora resiste. Le persone che soccorre come reagiscono quando vedono che sul posto arriva una donna? “Stupore più che altro, e ancora adesso ogni tanto: ma ci sono anche vigili del fuoco donne, eh. Siamo poche ma ci siamo…”.