#OltreLaDroga

Il dramma delle famiglie ostaggio dei figli tossicodipendenti

Dalla violenza per la ricerca di soldi al momento della denuncia. Il progetto le Querce del Gruppo Abele offre un aiuto psicologico e, nei casi più complessi, appartamenti per i genitori: sono 70 i nuclei che si sono rivolti allo sportello nel 2023

Una famiglia in ostaggio di un figlio dipendente dalla cocaina. Pietrificata dalle paure, dai sensi di colpa, dalla vergogna. E da quell'idea magica che con l'amore tutto si può risolvere ma non è così. 

Sostegno per le famiglie

Da soli non ci si salva. Serve l'appoggio di qualcuno, come spiega Adriana Casagrande, responsabile del progetto "Le Querce" del Gruppo Abele: "Noi accompagniamo i genitori con colloqui di sostegno psicologico una volta alla settimana, ma soprattutto offriamo un appartamento di rifugio nelle situazioni più faticose, in cui è opportuno separare i genitori dal figlio, quando sono troppo esposti alla violenza".

I numeri del progetto

Un progetto innovativo, unico in Italia. Un aiuto importante per combattere un fenomeno in crescita e sottostimato. Nel solo 2023 il progetto del gruppo Abele ha seguito 70 famiglie e tante stanno oggi chiedendo aiuto. Il momento della denuncia segna proprio uno spartiacque tra un prima e un dopo.